SUONI RESIDUI NEL VUOTO DISATTENTO

Marco Giaccaria presenta:

Suoni Residui Nel Vuoto Disattento

Suite per strumenti acustici e composizioni musicali frattali generate dal calcolatore

I "suoni residui" si originano nella perilinfa (?) al coincidere delle frequenze armoniche superiori (!).

Il "vuoto disattento" è l'atteggiamento-mentale-tipico di buona parte della popolazione nei confronti di tutto ciò che non capisce o, peggio, non vuole capire ed accettare (non vado oltre!).

Restringendo il campo all'accadimento musicale, vorrei provare a spiegare come nasce questo concerto: esso si origina da una lunga sperimentazione, nata con l'intento di fondere culture e approcci tecnici differenti o, in apparenza, inconciliabili.
Da che parte sta la creatività? La musica acustica è l'unica veramente pura? L'informatizzazione prevarica il pensiero musicale cosciente? Queste ed altre innumerevoli domande mi stuzzicavano da tempo.

Così ho voluto provare a realizzare ciò che sento giusto, e cioè che non credo siano la forma o il mezzo che contano ma la sostanza; bella scoperta!, direte voi, ma allora pensateci un momento: tutti dicono che il calcolatore non può pensare, però è in grado di comporre musica. Ora, ditemi voi dov'è la differenza tra un elaboratore elettronico che "fa" musica senza pensare e il 90% dei musicisti che si comportano ugualmente: nessuno li accusa di "robotizzazione" o di essere senza sentimento.

Perché, quindi, un onesto calcolatore, che non fa altro che il suo compito, non può esibirsi in concerto? Ecco che il tutto prende forma.

In sostanza, si tratta di una serie di composizioni scritte con l'ausilio di un programma informatico-musicale che genera sequenze MIDI in base ad una formula matematica data: tale formula genera a sua volta un frattale musicale, su cui viene innestato un ulteriore tema con lo sviluppo improvvisato; il frattale risultante è eseguito da un sintetizzatore virtuale (installato all'interno del calcolatore) i cui suoni sono stati programmati da me e successivamente registrati su CD-DA per poterli riprodurre in concerto. Si viene così a creare una sorta di dialogo che coinvolge contemporaneamente la musica etnica, improvvisata ed acustica con quella computerizzata: tutto ciò con l'utilizzo di strumenti etnici o classici o "rielaborati", più l'aggiunta di sequenze percussive reiterate (sempre registrate ed ottenute con l'ausilio del calcolatore).

Strumenti utilizzati:

  • Flauto traverso, Flauto navajo (native american flute), Sogum (flauto coreano), Flauto di canna nord-africano, Flauto a becco contralto, Bansuri (flauto classico indiano), Ti-tzu (flauto cinese in bambù), Tin whistle (flauto tradizionale irlandese), Rijaz (flauto popolare indiano), Flauto di Pan, Quena ecuadoriana, Flauto di canna boliviano, Ottavino, Ocarina
  • Violino, Bouzouki greco (modificato con un ponticello da sitar indiano)

Programmi informatici utilizzati:

  • FractMus 2.5 e 2000 (fractal music generator by Gustavo Diaz Jerez)
  • TripleDAT 2.53 e 3.06 (by creamw@re, CDR engine by CeQuadrat)
  • Music Maker 3.01 (by MAGIX)
  • Osiris 1.1 (by creamw@re)

Brani da ascoltare:

  1. Logistic 1
  2. Gingerbreadman
  3. Sogum

P.S. - la perilinfa è il liquido che riempie i due condotti (rampa vestibolare e rampa timpanica) contenuti nella coclea o chiocciola situata nell'orecchio interno.